stella verde michelin

Cosa è la Stella Verde Michelin

In un mondo dove la sostenibilità diventa sempre più un pilastro fondamentale per le nostre scelte quotidiane, anche l’ambito culinario si sta adattando, promuovendo pratiche più rispettose dell’ambiente. Un esempio lampante di questo movimento è rappresentato dalle Stelle Verdi Michelin, un riconoscimento che mira a premiare gli chef e i ristoranti impegnati in una gastronomia sostenibile. Ma cosa significa esattamente ricevere una Stella Verde Michelin e quali sono i criteri di valutazione? Scopriamolo insieme.

Cos’è la Stella Verde Michelin?

La Stella Verde Michelin è un premio introdotto dalla famosa Guida Michelin, notoriamente conosciuta per le sue prestigiose Stelle Michelin, che valutano la qualità, la creatività e la maestria culinaria dei ristoranti in tutto il mondo. A differenza delle sue controparti più tradizionali, la Stella Verde si concentra sulla sostenibilità, riconoscendo gli chef e i ristoranti che si impegnano attivamente per un impatto ambientale ridotto.

Criteri di Valutazione

La valutazione per l’assegnazione delle Stelle Verdi Michelin si basa su diversi criteri chiave, che riflettono l’importanza di un approccio sostenibile in tutte le fasi della catena alimentare. Tra questi, i principali includono:

  • Uso di ingredienti locali e stagionali: privilegiare prodotti locali riduce le emissioni di CO2 legate al trasporto degli alimenti.
  • Supporto alla biodiversità: favorire la diversità delle specie usate in cucina, compreso l’utilizzo di varietà antiche e meno conosciute.
  • Riduzione degli sprechi alimentari: adottare pratiche che minimizzano gli sprechi, come il riciclo creativo degli avanzi o la compostazione.
  • Efficienza energetica: utilizzare tecnologie e metodi di cottura che riducono il consumo energetico.
  • Educazione alla sostenibilità: sensibilizzare clienti e staff sull’importanza delle scelte sostenibili in cucina.

Esempi di Eccellenza

Numerosi ristoranti in tutto il mondo hanno già ricevuto la Stella Verde Michelin, dimostrando che è possibile unire l’eccellenza culinaria con la responsabilità ambientale. Questi ristoranti spaziano da piccole trattorie a conduzione familiare fino a rinomati ristoranti stellati, tutti accomunati dall’impegno verso la sostenibilità.

L’Impatto della Stella Verde

L’introduzione delle Stelle Verdi Michelin ha avuto un impatto significativo sul settore della ristorazione, stimolando un maggiore interesse verso pratiche sostenibili. Ristoratori e chef vedono ora nel riconoscimento Verde non solo un onore, ma anche un modo per differenziarsi in un mercato sempre più attento all’ambiente.

In conclusione, le Stelle Verdi Michelin rappresentano un passo importante verso un futuro più sostenibile nel mondo della gastronomia. Attraverso questo riconoscimento, la Guida Michelin non solo premia l’eccellenza culinaria, ma promuove anche un cambiamento positivo nell’industria, incoraggiando pratiche che rispettano il nostro pianeta.

Colazione di Pasqua

La colazione di Pasqua

La colazione di Pasqua rappresenta una tradizione culinaria ricca e variegata che celebra la fine della Quaresima e l’inizio della primavera. Questo pasto, carico di simbolismi e convivialità, offre l’opportunità di riunire famiglie e amici attorno a piatti che variano da regione a regione, riflettendo la diversità e la ricchezza della cucina italiana. In questo articolo, esploreremo alcuni dei piatti più iconici della colazione pasquale, senza trascurare delle gustose alternative vegane che si stanno facendo strada nelle nostre tavole festive.

La Colazione Tradizionale di Pasqua

La colazione di Pasqua si distingue per essere il primo pasto dopo il digiuno della Quaresima, motivo per cui è ricca e abbondante. Tra i piatti tradizionali troviamo:

  • La Torta Pasqualina: Originaria della Liguria, questa torta salata è composta da strati di pasta sfoglia che racchiudono un ripieno di ricotta, spinaci e uova. Simbolo di rinascita e fertilità, la Torta Pasqualina è un must have sulla tavola di Pasqua.
  • L’Agnello Pasquale: L’agnello è un altro simbolo pasquale per eccellenza, rappresentando l’innocenza e il sacrificio. È solitamente preparato arrosto, condito con erbe aromatiche che ne esaltano il sapore delicato.
  • Le Uova di Pasqua: Sia in versione dolce che come uova sode benedette, le uova sono un simbolo universale di vita nuova e rinascita, e non possono mancare durante la colazione di Pasqua.
  • Il Salame di Cioccolato: Questo dolce, tipico di alcune regioni, simula l’aspetto di un salame ma è realizzato con cioccolato e biscotti, rappresentando la gioia e la dolcezza della festività.

Alternative Vegane

Negli ultimi anni, la ricerca di alternative vegane ai piatti tradizionali è cresciuta esponenzialmente, permettendo a tutti di partecipare alle festività senza rinunciare ai propri principi etici. Ecco alcune idee:

  • Torta Pasqualina Vegana: Sostituendo la ricotta con tofu setoso e gli spinaci con altre verdure di stagione, si può realizzare una versione completamente vegana di questo classico.
  • Roast “Agnello” Vegano: Utilizzando seitan o tofu come base, arricchito con una marinatura di erbe aromatiche e spezie, si può creare un piatto che emula la consistenza e il sapore dell’agnello, ma completamente plant-based.
  • Uova di Pasqua Vegane: Il cioccolato vegano è ormai facilmente reperibile e permette di realizzare delle uova pasquali golose e inclusive.
  • Dolci Pasquali Vegani: Dai colombi ai salami di cioccolato, esistono numerose ricette vegan che utilizzano ingredienti alternativi come latte di mandorla, olio di cocco e farine senza glutine per deliziare il palato di tutti.

Incoraggiare l’inclusione di alternative vegane nella colazione di Pasqua non solo apre le porte a nuove tradizioni culinarie, ma promuove anche uno stile di vita più sostenibile e rispettoso del nostro pianeta.

ristorazione scolastica

Ottimizzare la ristorazione scolastica: una guida per promuovere salute e benessere nei giovani

Nell’epoca contemporanea, la ristorazione scolastica rappresenta un pilastro fondamentale nel promuovere abitudini alimentari sane tra gli studenti. Con l’aumento della consapevolezza sull’importanza di una dieta equilibrata, le scuole hanno l’opportunità unica di plasmare le preferenze alimentari dei giovani, offrendo pasti che siano non solo nutrienti ma anche gustosi. Questo articolo esplora le strategie per ottimizzare la ristorazione scolastica, con l’obiettivo di promuovere salute e benessere tra gli studenti.

L’Importanza della Ristorazione Scolastica

La ristorazione scolastica gioca un ruolo cruciale nello sviluppo di un rapporto sano con il cibo. Fornire agli studenti accesso a pasti equilibrati durante la giornata scolastica è fondamentale per il loro sviluppo fisico e cognitivo. Un’alimentazione corretta supporta non solo la crescita, ma anche la concentrazione e l’apprendimento.

Strategie per un Menu Scolastico Ottimizzato

  1. Incorporare Alimenti Nutrienti: La base di un menu scolastico dovrebbe essere composta da frutta e verdura fresca, cereali integrali, proteine magre e latticini a basso contenuto di grassi. Questi alimenti forniscono i nutrienti essenziali che sono cruciali per lo sviluppo dei giovani.
  2. Cucina Creativa e Appettitosa: Presentare i cibi in modo creativo può aumentare l’appetibilità dei pasti sani. Utilizzare colori vivaci e forme divertenti può incoraggiare gli studenti a provare e godere di alimenti nutrienti.
  3. Educazione Alimentare Integrata: Integrare l’educazione alimentare nel curriculum scolastico può aiutare gli studenti a fare scelte alimentari consapevoli. Lezioni pratiche sulla preparazione dei cibi e sulla nutrizione possono rendere gli studenti più propensi a scegliere alimenti sani.
  4. Coinvolgimento della Comunità e Feedback degli Studenti: Collaborare con genitori, insegnanti e studenti nella pianificazione dei menu può garantire che le offerte siano sia nutrienti che accattivanti per il pubblico scolastico. Il feedback degli studenti è essenziale per adattare e migliorare l’offerta alimentare.

Benefici di una Ristorazione Scolastica Ottimizzata

Ottimizzare la ristorazione scolastica ha benefici che vanno oltre la salute fisica, contribuendo anche al benessere mentale e sociale degli studenti. Una dieta equilibrata può migliorare l’attenzione, ridurre l’assenteismo e promuovere un ambiente scolastico più positivo. Inoltre, insegnare agli studenti l’importanza di una sana alimentazione li prepara a fare scelte consapevoli per tutta la vita.

La ristorazione scolastica svolge un ruolo fondamentale nel promuovere un futuro più sano per i giovani. Attraverso menu attentamente pianificati, un approccio creativo alla presentazione dei cibi, e un forte impegno nell’educazione alimentare, le scuole possono influenzare positivamente le abitudini alimentari degli studenti. È una responsabilità e un’opportunità che tutte le istituzioni educative dovrebbero abbracciare con entusiasmo.

Aperitivi Vegani

Gli Aperitivi Vegani: Un’Esplorazione di Sapori e Salute

L’aperitivo, quel momento conviviale di condivisione e relax che precede la cena, sta vivendo una vera e propria rivoluzione grazie alla crescente popolarità dell’alimentazione vegana. Sempre più persone scelgono di eliminare dalla loro dieta prodotti animali per motivi etici, ambientali o di salute, e questo cambiamento si riflette anche nella cultura dell’aperitivo. Gli aperitivi vegani offrono un’alternativa inclusiva e salutare, senza rinunciare al gusto e alla varietà. Di seguito, esploreremo alcune opzioni gustose per chi desidera organizzare un aperitivo vegano.

Opzioni Salate

  • Crostini con Hummus: Una base croccante di pane tostato o grissini, accompagnata da una varietà di hummus. Dai classici ceci a versioni più creative con barbabietole, avocado o peperoni arrostiti, l’hummus è un’ottima fonte di proteine e fibre.
  • Verdure Crude e Dip: Bastoncini di carota, cetriolo, sedano e peperoni, serviti con dip vegani, come guacamole, tzatziki a base di yogurt di soia, o una salsa aioli preparata con latte di mandorla.
  • Mini Burger Vegani: Grazie ai progressi nella produzione di alimenti a base vegetale, è possibile trovare o preparare mini burger vegani deliziosi e sorprendentemente simili nella consistenza a quelli di carne, serviti su piccoli panini con una selezione di salse vegane.

Opzioni Dolci

  • Frutta Fresca con Fonduta di Cioccolato: Spiedini di frutta fresca di stagione, come ananas, fragole e banane, da intingere in una fonduta di cioccolato vegano fuso.
  • Dolcetti Vegani: Piccole porzioni di dolci vegani, come brownies senza burro e latte, cupcakes realizzati con latte vegetale e sostituti vegani delle uova, o biscotti aromatizzati con spezie e frutta secca.

Bevande

Le bevande sono un elemento fondamentale di ogni aperitivo. Oltre ai classici vini e spumanti, che dovrebbero essere verificati per la loro veganità (molti vini sono chiarificati con prodotti animali), si possono offrire cocktail a base di ingredienti vegetali, succhi freschi e mocktail innovativi preparati con sciroppi naturali, erbe aromatiche e acqua frizzante.

Sostenibilità e Inclusività

Oltre a essere una scelta etica e salutare, un aperitivo vegano è anche un’opzione sostenibile che riduce l’impatto ambientale associato alla produzione di alimenti di origine animale. Inoltre, offre un’alternativa inclusiva per amici e familiari con diverse scelte alimentari, assicurando che tutti possano godere di un momento di condivisione senza compromessi.

Incorporare opzioni vegane nell’aperitivo non solo risponde alle esigenze di chi segue una dieta vegana, ma può anche essere un’occasione per tutti di scoprire nuovi sapori e approcciare a uno stile di vita più sostenibile e consapevole.

Ma cosa c'è esattamente nel Pokè bowl?

Pokè bowl, come siamo passati dal sushi alla cucina hawaiana

In principio era il sushi che ha fatto il suo avvento in Italia diversi anni fa e, nel giro di pochissimo tempo, è diventato uno dei piatti preferiti degli italiani spodestando anche sua Maestà la Pizza.

Ma le mode sono destinate a cambiare e le tendenze reggono fino a quando non arriva un novità a prendere il loro posto.
Stando ad alcune ricerche al primo posto nella classifica dei piatti preferiti dagli italiani non ci sarebbe più il sushi ma il Pokè bowl.

Pokè bowl: cos’è e da dove viene
Probabilmente molte persone ancora non sanno di cosa stiamo parlando ed erano rimasti alla cucina giapponese, ma negli ultimi mesi in tutto il mondo e anche in Italia sta spopolando la cucina hawaiana.
Le similitudini con quella orientale riguardano solo alcuni ingredienti, come il pesce crudo, ma i Pokè bowl è completamente diverso dal sushi e dalla geometria dei piatti nipponici.

In effetti, la pietanza hawaiana che sta riscuotendo così tanto successo non ha nulla di geometrico e anzi potrebbe essere definita la versione scomposta del sushi.

Il piatto prevede la presenza di ingredienti tagliati a cubetti, dal pesce all’avocado. Il tutto è molto grossolano e i pezzi non sono tutti uguali tra loro, si tratta di una tradizione povera che bada poco alla forma e molto la sostanza.

Ma cosa c’è esattamente nel Pokè bowl?

Uno degli ingredienti indispensabili è il pesce, rigorosamente fresco – alle Hawaii è un alimento accessibile a tutti – riso oppure quinoa, mais e verdure, il tutto marinato con delizioso mix di spezie e aromi che donano al piatto un sapore unico ed inconfondibile.
Trattandosi di un pasto completo, nel Pokè bowl non manca mai la frutta, di chiara origine esotica, come l’avocado o il mango.

Ovviamente non mancano le spezie più comuni come sale e pepe, anche l’aceto è quasi sempre presente e dona un tocco acre e piacevole al piatto, contrastando la dolcezza del mais e della frutta.
La contaminazione era inevitabile, così agli ingredienti tradizionali se ne sono aggiunti altri decisamente più comuni e conosciuti come i peperoni e i pomodori, i ravanelli e il sedano, il coriandolo, le noci, i semi di papavero e lo zenzero.

I paesi anglofoni come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sono già pazzi del Pokè bowl al punto da aver spodestato il sushi nella classifica dei piatti esotici preferiti.
In Italia è già presente, nelle grandi aree metropolitane, è già possibile trovare ristoranti hawaiani affollati, ma nel nostro paese le contaminazioni mediterranee che modificano il piatto originario sono molto più forti che nel resto del mondo.

A Milano sono diversi i locali dove è possibile assaggiare il Pokè bowl, tra tutti spicca il Botanical Club di via Tortona dove le versioni più gettonate sono quelle a base di cubetti di tonno, salmone oppure polpo.
Nella capitale, invece, uno dei ristoranti hawaiani più in voga, l’Ami Pokè a rione Monti, offre la possibilità ai clienti di comporre il piatto come meglio credono.

A Genova, in piazza Caricamento, c’è un locale che propone ben sei versioni differenti del Pokè bowl di cui una vegetariana, ponendosi come obbiettivo quello di soddisfare i gusti di tutti e di coccolare i clienti, per questo motivo a breve sarà disponibile anche il servizio di consegna a domicilio.

pokè bowl e sushi brasiliano

Le nuove mode della ristorazione: pokè bowl e sushi brasiliano

Che il modo di mangiare sia in rapida evoluzione non è una novità. Sono sempre di più le pietanze internazionali che fanno capolino sulle nostre tavole e questa circostanza incontra il gradimento dei palati più curiosi, alla costante ricerca di nuove prelibatezze da scoprire. Cous cous, sashimi, kebab, moussaka…..l’elenco dei più diffusi piatti stranieri è veramente lungo, ma vale forse la pena soffermarsi su due specialità particolari come il pokè e il sushi brasiliano.

La prima proviene dalle splendide isole Hawaii. Si tratta di un piatto originariamente a base di pesce crudo tagliato in filetti ma poi rivisitato e riproposto in altre versioni che prevedono il tonno o il polpo, rigorosamente tagliati in pezzi e arricchiti con diversi gustosi condimenti. Sono in crescente aumento i ristoranti che presentano ai propri ospiti questo tipo di piatto che trae le sue origini da un’antica consuetudine dei pescatori hawaiani, i quali usavano preparare una sorta di merenda con gli scarti del loro pescato. In Italia, Milano e Roma hanno già sperimentato questa nuova tendenza food che viene servita all’interno di ciotole (bowls) da consumare sia stando seduti che passeggiando. Le diverse preparazioni del pokè danno vita a coloratissime insalatine a base di riso, quinoa o misticanza, e proteine come salmone, tonno o gamberi al vapore. Il condimento rappresenta la fase più divertente in quanto è possibile sbizzarrirsi fra variegate combinazioni di salsa di soia, latte di cocco oppure olio di sesamo. A perfezionare il piatto infine ci sono le verdure e le leguminose, dal cavolo viola ai fagioli di soia. Il tutto per un apporto calorico davvero irrisorio.

Un’altra tendenza del momento è rappresentata dal sushi brasiliano, nato dalla fusione fra la tradizione culinaria brasiliana e quella giapponese. Ed è proprio dall’incontro fra i sapori di due cucine così diverse che prende vita una nuova esperienza alimentare, appunto il “sushi brasiliano” detto anche “temaki” che si presenta come un appetitoso cono di alga ripieno di riso e pesce crudo o cotto. Ricca sia nel sapore che nell’estetica, questa pietanza è un vero e proprio omaggio alla cultura orientale che si integra armoniosamente con la colorata cucina brasiliana. ll sushi brasiliano è particolarmente carico di ingredienti come il riso, il pesce, le alghe e altri elementi come spezie o avocado. Dal loro amalgama prendono vita questi simpatici finger food che possono essere accompagnati da verdure crude, come cetrioli, carote, germogli di soia, foglioline di zenzero crudo o erba cipollina. A differenza del sushi tradizionale, quello brasiliano viene solitamente decorato con fiori sgargianti, frutta fresca e accompagnato da un’esotica caipirinha. Le “temakerie“, ovvero i ristoranti per eccellenza in cui è possibile assaggiare il sushi brasiliano, stanno prendendo piede in diverse zone d’Italia e consentono di immergersi in un viaggio alla scoperta della cultura nippo-brasiliana. Un connubio vincente che parla da solo, in grado di appagare anche i palati più esigenti. Provare questi cibi innovativi significa svincolarsi dalla tradizione per andare incontro ad esperienze culinarie esaltanti e creative, sicuramente da ripetere.

alfa pizza sigep 2016

Sigep 2016 Alfa Pizza è showcooking dal dolce al salato

Dal 23 al 27 Gennaio 2016 Rimini ospiterà il Sigep, manifestazione internazionale dedicata al settore gelateria e dolciario giunta ormai alla sua 37° edizione.
Un appuntamento con il gusto che oltre a soddisfare il palato degli amanti dei dolci, da qualche tempo a questa parte appaga anche gli amanti del salato.
Un padiglione interamente dedicato alla panificazione, pasta e pizza che completa l’offerta per gli appassionati del gusto.
…e se si parla di pizza non poteva mancare all’appello Alfa Pizza l’azienda italiana che con la sua nuova linea di forni professionali a legna e gas sta spopolando nel mondo della ristorazione.
Una vera e propria evoluzione in cucina ed Evolution il nome della linea, è sicuramente eloquente ed appropriato.
L’intera gamma, presentata in anteprima ad Host lo scorso ottobre dove ha riscosso notevole successo, è composta da 6 modelli disponibili a gas, legna ed ibrido.
Forni compatti e trasportabili come un elettrico, con un design ricercato che fa si che il prodotto sia il la principale attrazione del locale, ma con una fiamma che allieta i 5 sensi.
Altro aspetto da non sottovalutare è quello economico, si parla infatti di “ready to use”, solo 20 minuti per raggiungere i 450°C e appena 90 secondi per sfornare gustosissime pizze come da tradizione napoletana.
Tutto questo sarà ben visibile al Sigep dove al pad. D3 stand 187 lo chef dell’azienda, si esibirà ogni giorno in uno straordinario spettacolo di show-cooking che spazierà dal dolce al salato.
Vi suggeriamo di non mancare assolutamente!

alfa pizza sigep 2016
sigep 2016 alfa pizza

visita in cantina con pranzo e degustazione

Visita in cantina con pranzo e degustazione alle porte di Roma

Paola Di Mauro è uno di quei personaggi che un appassionato di vino non può non conoscere. Oltre a produrre vini mai banali, la “Signora del vino” incarna il sogno che tutti vorrebbero realizzare, quel sogno di passare dal lavoro di una vita al lavoro della vita. Tutto nasce quasi per caso, quando nel 1968 la famiglia Di Mauro decide di vendere la casa nella “caotica” (sic!) Fregene e acquistare una villa alle porte di Roma, in campagna e vicino al lago (di Albano), con 4 ettari di vigna intorno.
Oggi il lavoro è portato avanti da Valerio e suo padre Armando che ci aprono le porte dell’azienda (e non solo).
Dopo la visita alla cantina, dove potremo sentire direttamente da Valerio come nascono i loro vini (premiati dalle maggiori guide nazionali) si prosegue con un pranzo in cui avremo la possibilità di assaggiare tutte le tipologie di vino in produzione:

VINI BIANCHI
Coste Rotonde
Donna Paola
Le Vignole

VINI ROSSI
Collerosso
Perlaia
Il Vassallo

Il Menù è in via di definizione, ma sarà composta da un antipasto, 2 primi, un secondo, contorno, dolce, acqua e caffè.

DOVE: azienda COLLE PICCHIONI
via di Colle Picchione 46 – Frattocchie (RM)

QUANDO: 12 DICEMBRE 2015 – ORE 11

COME: prenotazione OBBLIGATORIA, il costo totale è di 40 Euro, comprensivo di iscrizione all’Associazione Culturale Incontri di Vite.

Per info e iscrizioni:
mail: incontridivite@gmail.com
tel: +39 347 0558747

Link: https://www.facebook.com/events/1645851865690757/

 

forno alfa pizza

Cooking 2.0

Multimedia, social ed innovazioni tecnologiche la fanno da padroni in cucina. MasterChef, Bake Off, La prova del cuoco, Cucine da incubo e i Re della griglia sono solo alcuni esempi di show e talent legati al mondo della cucina. Negli ultimi mesi l’interesse nei confronti di queste trasmissioni sia in Italia che nel mondo sta avendo una fortissima risonanza sia in ambito televisivo che sui social networks. Le tendenze e gli interessi stanno evolvendo, le persone che vanno in un locale per mangiare non si aspettano più solo del buon cibo ma un modo di cucinare spettacolare. Si aspettano una serata dagli aromi coinvolgenti ed uno chef che prepari con grande maestria ed arte davanti ai loro occhi piatti con sapori unici e dalla presentazione impeccabile. Fanno foto alle pietanze per condividerle sui social networks e far morire di invidia i propri amici. I più ardimentosi proveranno a cimentarsi in cucina per stupire la propria famiglia.

Di sicuro una spinta importante a questo trend viene dalla diffusione dei social networks e dalle tecnologie impiegate in cucina.

Queste seconde hanno agito in due modi importanti. Il primo è rendere più facile il lavoro in cucina; ognuno nella propria cucina domestica si può cimentare, grazie all’ausilio di strumenti innovativi, in ricette complesse vedendo ridotto il gap tra loro ed uno chef professionista. Il secondo è aver reso, oltre che più funzionali, più belle le attrezzature usate per cucinare; in questo modo lo chef è fiero di poter spostare la propria arte dalla cucina nascosta alla sala principale del locale e fare della propria arte lo show che i clienti si aspettano.

Anche in Italia i produttori di attrezzature per la ristorazione si stanno impegnando per assecondare questo nuovo trend. Un esempio di marchio italiano che ha fatto dello show cooking il proprio vessillo nella ricerca e sviluppo è Alfa Pizza. Con la propria innovativa linea di forni a legna e a gas rivolti ai professionisti si propone l’obiettivo di dare ai ristoratori dei prodotti belli da vedere, funzionali e che abbiano anche costi di gestione ridotti.

forni a legna e a gas
forni a legna e a gas

 

tartufo bianco

I prodotti enogastronomici più costosi

Ci sono alcuni cibi che risultano decisamente fuori dalla portata di tutti per quanto riguarda l’accessibilità economica, tanto da guadagnarsi una classifica a sè stante dei prodotti enogastronomici più costosi. Si tratta di alimenti non facili da trovare e che si caratterizzano per profumi, sapori e conseguenti emozioni uniche nel loro genere, tanto da rendere il prezzo giustificato.

Veri e propri must dai prezzi astronomici, come il tartufo bianco di Alba, specialità piemontese proposta a prezzi decisamente poco accessibili: basti pensare che un investitore di Hong Kong ha pagato ben 117.000 euro per 1,5 kg di questo pregiato tubero. Tra i prodotti enogastronomici più costosi troviamo anche il caviale ed in particolare una rara e pregiata qualità originaria dell’Iran, proposta a quasi 20.000 euro, cifra che comprende anche un packaging realizzato con una scatola d’oro a 24 carati. Proseguiamo con un melone, ma non uno qualunque, bensì il melone di Yubari, rarissima varietà giapponese il cui prezzo può arrivare a sfiorare addirittura i 17 mila euro, anche perchè annaulmente ne vengono prodotti meno di 100 esemplari.

Tra i prodotti più particolari c’è sicuramente la ‘pizza 007’, una versione altamente personalizzata, e costosa, della pizza made in Italy, proposta in Scozia: è la farcitura a fare la differenza dal momento che si utilizzano prodotti come caviale, pesce assortito, aragosta marinata nel cognac, prosciutto di Parma ed una serie di altri ‘pregiati’ ingredienti, andando a completare il tutto con foglie d’oro a 24 carati, che fanno ‘lievitare’ il valore del piatto fino a 3800 euro. E perchè, per concludere in bellezza, non concedersi una rara ma gustosa anguria nera dell’Hokkaido, regione situata nel nord del Giappone: un prodtto che da solo vale la bellezza di quasi 4500 euro. Del resto se ne possono trovare solo una dozzina l’anno, una vera rarità.